

Alzi la mano chi, tra gli abitanti di Udine, pensa di non sapere tutto, ma proprio tutto della propria città. In effetti, è opinione comune che per un turista una giornata o addirittura poche ore siano sufficienti per vedere ciò che è interessante, caratteristico, significativo di Udine e cioè: piazza della Libertà, ovvero la piazza più veneziana dopo quella di S. Marco, piazza Matteotti, meglio conosciuta con l’antico nome di piazza S. Giacomo, piazza Patriarcato con la sede vescovile, il Museo diocesano e le Gallerie del Tiepolo e poi il Duomo, il Castello, via Mercatovecchio, gli innumerevoli bar ed osterie, i palazzi, le ville e le case generalmente in ottime condizioni, le rogge e i giardini… Questa è Udine per un visitatore occasionale ed è impossibile che sfugga quello che resta a chi la abita o frequenta da tanto tempo. Non siamo mica a Roma dove ci sta che un cittadino autoctono ignori l’esistenza di un monumento, di una fontana, di una chiesa tra le migliaia di opere esistenti nella città eterna.
Più che opportuna è stata, dunque, l’iniziativa di Buonavia Odv che, nell’ambito del progetto “L’arte: una strada per il benessere” realizzato con il contributo del Comune di Udine e del Progetto OMS “Città Sane”, ha proposto, per l’anno 2025, ai propri iscritti ai laboratori di disegno, pittura e fotografia un percorso conclusivo intitolato “Udine: una città da scoprire”.
Gli “artisti” hanno accettato la duplice sfida: dimostrare, innanzitutto, che questa città è molto di più di tutte le cose bellissime ed ammirate da coloro che la visitano: ci sono particolari, scorci, elementi figurativi che vale la pena conoscere e far emergere dall’anonimato in cui si trovano; in secondo luogo, documentare che le opere più famose e significative della città possono acquistare una dimensione nuova ed affascinante se si evidenzia un aspetto, se si fa emergere un elemento solitamente in secondo piano, se si svela qualcosa non immediatamente percepito, se sono collocate all’interno di un contesto vivo, animato da eventi e personaggi.
Così, anche questa circostanza è diventata, per i partecipanti all’Atelier di Buonavia, l’occasione per lanciarsi nell’impresa con la determinazione e l’entusiasmo ampiamente dimostrati nelle precedenti iniziative.
I pittori hanno riprodotto, in quadri ad olio o acrilico e guidati da Maddalena Cecutti, immagini di Udine dando a ciascuna la propria personale interpretazione. I fotografi hanno battuto palmo a palmo la città, dall’alba al tramonto e perfino di notte per cogliere con i loro scatti tutte le sfumature possibili concesse dalle diverse gradazioni di luce, naturale ed artificiale.
Dopo alcuni mesi impegnativi ed entusiasmanti, sono stati realizzati diversi quadri e una marea di fotografie, tra le quali il tutor Giorgio Zuppello ha scelto, tenendo conto dello spazio a disposizione, quelle da collocare nella Mostra, allestita nel chiostro della Basilica delle Grazie dal 6 al 15 giugno 2025 e comprendente oltre alle opere con a tema la città di Udine, una serie di quadri su paesaggi notturni.
Alcuni tra coloro che vedranno l’esposizione saranno sorpresi di sapere che quella statua, quella colonna, quello scorcio, si trova a Udine; altri, pur riconoscendo elementi familiari nelle immagini rappresentate si stupiranno nel cogliere una luce, un’angolatura, un particolare emergente che rende nuovo il giù saputo.
Il giudizio finale spetta naturalmente ai visitatori; tuttavia, al termine di questo percorso, si può affermare che la Mostra può rappresentare un’interessante, piacevole occasione per approfondire la conoscenza di Udine, una città che, senza offrire le grandi opportunità proprie delle metropoli, si rivela comunque sorprendente, genuina e raffinata con tanti piccoli e grandi tesori da ammirare e continuamente riscoprire.
E, per chi visita la mostra, ci saranno anche altre sorprese…
L.C.